Cars – Motori ruggenti (Cars) (2006) è il settimo lungometraggio d’animazione della casa cinematografica Pixar Animation Studios, diretto da John Lasseter e distribuito dalla Walt Disney Pictures. Saetta McQueen è una giovane, ambiziosa e arrogante auto da corsa che partecipa per la sua prima volta alla “Piston Cup”, prestigioso campionato automobilistico degli Stati Uniti, il cui sogno è di vincere questo campionato da esordiente (sarebbe la prima volta che accade questo nella storia del campionato) e avere la sponsorizzazione Dinoco.
Si è rivelato una nuova promessa del campionato, e i suoi più diretti rivali (in testa a pari punti) sono “The King”, pluricampione dalla grande esperienza ormai alla sua ultima stagione, e Chick Hicks, eterno secondo, spesso scorretto pur di vincere. Dopo un grave incidente causato da Chick in cui rimangono coinvolte tutte le altre auto, i tre si battono negli ultimi giri; Saetta decide di rientrare ai box solo per fare rifornimento, senza cambiare le gomme: questo gli concede un giro di vantaggio e tutti pensano che ormai abbia la vittoria in tasca, ma nell’ultimo giro gli scoppiano le gomme posteriori, permettendo a The King e Chick di raggiungerlo. I tre tagliano il traguardo nello stesso istante (nonostante Saetta allunghi la lingua). La commissione decide di organizzare una gara di spareggio tra i tre la settimana successiva in California. Dopo aver girato uno spot pubblicitario per il suo attuale sponsor (la Rust-Eze, una ditta che produce antiruggine di qualità), Saetta sale a bordo del rimorchio del camion Mack e parte per la California. A un certo punto del viaggio Mack si sente stanco e vorrebbe riposarsi, ma Saetta lo obbliga a proseguire per arrivare in California per primo. Mack, assonnato, viene circondato da quattro auto truccate in vena di brutti scherzi che prima lo fanno addormentare del tutto suonandogli una ninna-nanna e poi danno un colpo al rimorchio, facendo cadere un modellino che schiaccia il pulsante di apertura del portellone. Saetta viene così sbalzato fuori e, dopo essersi ritrovato contromano in autostrada, si perde e finisce sulla famosa Route 66. Credendo che gli scoppiettii della marmitta dell’auto della polizia che lo insegue siano spari, scappa, sradica una statua il cui picchetto rompe tutta la strada e finisce appeso a un palo del telefono. Il mattino dopo Saetta si sveglia prigioniero in un recinto, bloccato da una ganascia, a Radiator Springs, cittadina una volta molto affollata ma che, in seguito alla costruzione dell’autostrada, venne dimenticata. Qui conosce Carl Attrezzi, per gli amici “Cricchetto”, un allegro e chiacchierone carro attrezzi arrugginito in cerca di amicizie. Durante il suo processo nel tribunale del traffico conosce l’avvenente Porsche 911 Sally, l’avvocato della città, che però convince il severo giudice (nonché medico-meccanico del paese) Doc Hudson Hornet a fargli riparare la strada, mentre il giudice aveva deciso di far cacciare Saetta dalla città, costringendolo così a fermarsi. Saetta verrà così agganciato ad una potente ma pesantissima asfaltatrice di nome “Bessie”, affinché sconti la sua pena. Saetta, inizialmente arrogante, si affeziona poco a poco agli abitanti della cittadina e anche il lavoro di asfaltatura impostogli dal giudice Hudson non sembra poi più così pesante. L’unico che non sembra essere convinto della bontà di Saetta è proprio Doc, che Saetta ha scoperto avere un glorioso passato di corse: in realtà lui è il mitico Hudson Hornet, che ha vinto ben tre Piston Cup in sequenza, per poi avere un grave incidente a seguito del quale si ripromise di non avere più nulla a che fare con le corse (quando tornò dopo essere stato riparato nessuno lo considerava più). Pur di liberare la città dalla sgradita presenza di quell’auto da corsa, contatta la stampa e segnala la presenza della scomparsa star della Piston Cup a Radiator Springs. Di lì a poco, un’enorme folla di giornalisti invade Radiator Springs. Insieme a loro c’è anche Mack, che carica Saetta e lo porta a Los Angeles per la gara di spareggio. Saetta affronta la gara con poco entusiasmo, con il pensiero che gli torna continuamente ai suoi nuovi amici (e in particolare a Sally, verso cui è ormai evidente che prova qualcosa di più che semplice amicizia), così si distrae e perde diversi giri. Improvvisamente dai box sente le voci di tutti i suoi amici di Radiator Springs, e in particolare anche del burbero Doc Hudson, che hanno deciso di aiutarlo a vincere la gara facendogli da squadra. Saetta recupera, giro dopo giro, il terreno perso e con un’abile manovra del repertorio di Doc Hudson (sterzare a destra per spostarsi a sinistra in laterale, manovra pensata per lo sterrato che inizialmente Saetta riteneva improbabile) riesce a portarsi in vantaggio. Ormai McQueen sta vincendo, ma all’ultimo giro il rivale Chick dà uno spintone a “The King” e lo manda fuori pista facendogli subire un gravissimo incidente; Saetta vede sugli schermi l’auto sfasciata e, ricordatosi dell’incidente di Hudson Hornet, inchioda davanti al traguardo senza passarlo e rinuncia alla vittoria a favore di Chick: davanti alla completa incredulità del pubblico Saetta recupera “The King” e lo spinge oltre il traguardo permettendogli così di finire la sua ultima gara. Nessuno è compiaciuto della vittoria di Chick (a causa dell’incidente causato a The King) e a Saetta viene conferita la vittoria, ritenuta l’auto più veloce della Piston Cup e data la possibilità di diventare il nuovo volto della Dinoco; egli però rifiuta e chiede a Tex, proprietario della Dinoco, di far solo fare a Cricchetto un giro su un loro elicottero privato (cosa che il carro attrezzi desiderava da sempre), mostrandogli dall’alto Radiator Springs, che adesso è tornata in voga. Infine Saetta si fidanza con Sally.