Goblin, noto anche come Green Goblin, è un personaggio dei fumetti creato da Stan Lee (testo) e Steve Ditko (disegni) nel 1964, pubblicato dalla Marvel Comics, che ha avuto diverse incarnazioni, è uno dei più celebri supercriminali della casa editrice statunitense. Il nome originale in inglese è composto dei sostantivi Green (verde) e Goblin (folletto): negli anni settanta, nelle prime edizioni de L’Uomo Ragno in italiano, l’Editoriale Corno adottò anche l’appellativo di “Folletto verde” per definire il personaggio, accanto alla traduzione “Goblin”. Goblin si presenta molto simile ad un altro celebre supercattivo, il Joker, con il quale condivide molti punti (come la psicopatia, l’ossessione nei confronti del suo acerrimo nemico e la risata inquietante e costante) tranne l’odio profondo che egli prova verso il suo principale nemico. È il principale antagonista e la nemesi dell’Uomo Ragno. Norman Osborn, uno scienziato e ricco imprenditore, fondatore della Osborn Chemical (infine Oscorp), è il primo e più famoso tra i vari personaggi che hanno vestito i panni di questo supercriminale. Dopo Secret Invasion, Osborn diventa capo dello S.H.I.E.L.D. e decide di cambiare identità, facendosi chiamare Iron Patriot. Il periodo del suo dominio è narrato nel crossover Dark Reign. Goblin si è classificato tredicesimo nella classifica dell’IGN dei più grandi cattivi nella storia dei fumetti.{googleads right}
Norman Osborn, ricco industriale senza scrupoli, ottenne dei superpoteri grazie ad una formula chimica di creazione del suo ex-socio, il dottor Mendell Stromm, che gli diede incredibili capacità (un’intelligenza progredita, una grande agilità, un’incredibile fattore rigenerante e una forza immensa) ma che lo portò alla pazzia, facendogli assumere l’identità di Goblin, il Folletto Verde. La formula ha accentuato la megalomania di Norman, spingendolo a voler desiderare di diventare un grande criminale e a eliminare tutti coloro che intendevano ostacolarlo. Da sempre avido di soldi, Norman ha spesso trascurato il figlio Harry, il cui rapporto con lui oscilla tra l’amore paterno e l’odio per la sua inettitudine. Da sempre acerrimo nemico dell’Uomo Ragno, alias Peter Parker, si scontrò con lui diverse volte: la prima in un set televisivo, cercando di ucciderlo per guadagnarsi una reputazione nel mondo del crimine, dove intervenne in aiuto di Spidey anche la Torcia Umana, poi per due volte a Manhattan, ma Goblin riuscì sempre a fuggire. Scoprì persino l’identità segreta del Ragno, e, senza maschera, lo trascinò appeso ad una corda nei cieli di New York. Nel combattimento che ne seguì, Osborn perse la memoria. Successivamente Norman, tormentato dagli incubi, si ricorda di essere Goblin ma Spidey, mostrandogli il figlio Harry malato, lo fa tornare in se perdendo nuovamente la memoria. Dopo alcune settimane la riacquistò per l’ennesima volta, solo per rendersi protagonista di uno dei gesti più drammatici della storia dei comics Marvel quando gettò giù dal ponte di Brooklyn la fidanzata di Peter Parker, Gwen Stacy. L’evento è narrato nella storia dal titolo La Notte in cui morì Gwen Stacy. A seguito del suo atto, l’Uomo Ragno giurò vendetta e lo sconfisse in uno scontro mortale in cui Goblin finì trafitto dal suo stesso aliante mentre cercava di uccidere il suo avversario.