Biancaneve e i sette nani (Snow White and the Seven Dwarfs) è un film del 1937 diretto da David Hand. È un film d’animazione americano prodotto da Walt Disney e distribuito dalla RKO Radio Pictures. Basato sull’omonima fiaba dei fratelli Grimm, è il primo lungometraggio in cel animation della storia del cinema, il primo film d’animazione prodotto in America, il primo ad essere stato prodotto completamente a colori e il primo film prodotto dalla Walt Disney Productions, nonché il primo Classico Disney.
La storia venne adattata dagli storyboard artists Dorothy Ann Blank, Richard Creedon, Merrill De Maris, Otto Englander, Earl Hurd, Dick Rickard, Ted Sears e Webb Smith. David Hand fu il supervisore alla regia, mentre William Cottrell, Wilfred Jackson, Larry Morey, Perce Pearce e Ben Sharpsteen diressero le sequenze individuali del film. Il film venne proiettato in anteprima al Carthay Circle Theatre il 21 dicembre 1937, e distribuito in tutti gli USA il 4 febbraio 1938. In Italia uscì l’8 dicembre dello stesso anno. Dopo la sua prima uscita (prima delle riedizioni) il film aveva incassato un totale di 8 milioni di dollari in tutto il mondo. Attraverso un prologo testuale raccontato in un libro di fiabe, al pubblico viene raccontato che Biancaneve è una principessa bella e gentile che vive con la matrigna, una Regina malvagia e ossessionata dal suo aspetto fisico che si presume abbia assunto il controllo del regno dopo la morte del padre di Biancaneve. Temendo che la bellezza della figliastra possa superare la sua, la regina l’ha costretta a lavorare come sguattera, e ogni giorno chiede al suo Specchio Magico “chi è la più bella del reame”. Per molti anni lo specchio le ha sempre risposto di essere lei, soddisfacendola. In apertura del film, lo specchio magico informa la regina che Biancaneve ora è la più bella del reame. La donna, furiosa, ordina ad un cacciatore di portare Biancaneve nel bosco e di ucciderla. Chiede inoltre che il cacciatore ritorni con il cuore di Biancaneve in un cofanetto come prova del fatto. Il cacciatore porta la fanciulla nel bosco con il pretesto di una passeggiata, ma vedendo come sia pura e innocente decide all’ultimo momento di non volerle fare del male. Egli implora il suo perdono in lacrime, rivelando che la regina la vuole morta, e la spinge a fuggire nel bosco e non tornare più. Il cacciatore ha però bisogno della prova richiesta dalla Regina, e come sostituzione, uccide un cinghiale e ripone il cuore dell’animale nel cofanetto. Persa e spaventata, la principessa fa amicizia con le creature della foresta che la portano a una casetta in mezzo al bosco. Trovando sette piccole sedie nella sala da pranzo della casa, Biancaneve presuppone che quella sia la casetta trasandata di sette bambini orfani. Diventa ben presto evidente che essa appartiene invece a Sette Nani adulti, Dotto, Brontolo, Gongolo, Pisolo, Mammolo, Eolo e Cucciolo, che lavorano in una miniera nelle vicinanze. Tornando a casa, i nani si allarmano trovando l’abitazione pulita, e pensano che un intruso l’abbia invasa. I nani trovano Biancaneve al piano di sopra che dorme in tre dei loro letti. La principessa si sveglia trovando i nani al suo capezzale e si presenta, e questi, dopo qualche dubbio iniziale, le danno il loro benvenuto nella casa dopo aver capito che sa cucinare e pulire molto bene. Biancaneve inizia una vita nuova cucinando, pulendo e badando alla casa dei nani mentre loro cercano i diamanti nella miniera, e alla sera cantano, suonano e ballano felici. Nel frattempo, la Regina scopre che Biancaneve è ancora viva quando lo specchio risponde ancora una volta che la ragazza è la più bella del reame, rivelandole anche che il cuore racchiuso nel suo cofanetto appartiene ad un cinghiale, e non alla fanciulla. Usando la magia per trasformarsi temporaneamente in una vecchia, ripromettendosi di occuparsi più tardi del cacciatore che l’ha tradita, la Regina crea una mela avvelenata che farà cadere in un “sonno mortale” chiunque la mangi. La donna spiega che Biancaneve crollerebbe in un sonno magico se dovesse dare anche un solo morso della mela. Il sonno può essere curato solo dalla potenza del “primo bacio d’amore”. La regina si convince che non c’è alcun pericolo per i suoi piani, poiché i nani non sarebbero in grado di risvegliare Biancaneve, pensando che sia morta, e la seppellirebbero. La Regina va alla casetta mentre i nani sono via, e inganna Biancaneve facendole mordere la mela avvelenata. Appena Biancaneve si addormenta la Regina esclama: “E ora la più bella sono io!”, e in tutta fretta tenta di allontanarsi. I nani vendicativi, allertati dagli animali del bosco che l’avevano riconosciuta, inseguono la regina fino alla cima di un dirupo e la intrappolano. Lei cerca di far rotolare un masso sopra di loro, ma un fulmine colpisce il precipizio su cui sta in piedi, facendolo collassare. La Regina muore cadendo, il suo corpo viene schiacciato dal macigno e divorato da due avvoltoi che l’avevano notata al suo arrivo nel bosco. I nani tornano alla loro casetta e trovano Biancaneve apparentemente morta, essendo tenuta in un sonno simile alla morte dalla pozione. Non disposti a seppellirla nel terreno fuori dalla vista, la mettono invece in una bara di vetro dai profili dorati, posizionata in una radura nella foresta. Insieme alle creature del bosco, i nani vegliano su di lei sempre. Dopo qualche tempo, un principe, che aveva già incontrato Biancaneve e se ne era innamorato, viene a sapere del suo sonno eterno e va a visitare la sua bara. Rattristato dalla sua apparente morte, la bacia, rompendo l’incantesimo e risvegliandola. I nani e tutti gli animali gioiscono, mentre il principe porta Biancaneve al suo castello, che si illumina in presenza della ragazza. La storia finisce con il libro all’inizio che si chiude con la frase: “e vissero tutti felici e contenti”.