Marco Pannella, all’anagrafe Giacinto Pannella (Teramo, 2 maggio 1930), è un politico e giornalista italiano, che si definisce radicale, socialista, liberale, federalista europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento e gandhiano. Membro della Gioventù liberale e poi leader dell’Unione Goliardica Italiana negli anni dell’università, Marco Pannella è stato tra i fondatori nel 1955 del Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali, la formazione politica promossa dalla sinistra liberale fuoriuscita dal Partito Liberale Italiano, e raccolto intorno al settimanale, diretto da Mario Pannunzio, Il Mondo.
Il nuovo Partito Radicale riprese il nome della storica formazione erede dell’estrema sinistra storica nel Parlamento post-unitario, ma in più occasioni, nel corso della propria lunga carriera politica, il carismatico leader di gran parte del radicalismo italiano lascerà intendere pubblicamente di guardare anche ai valori della Destra storica del paese. Tra i suoi riferimenti ideologici, vanno inoltre annoverati l’ambientalismo ecologista, il cattolicesimo liberale di Romolo Murri, e il socialismo liberale. L’ampiezza dello spettro politico e ideologico al quale negli anni il politico italiano ha fatto riferimento, porta i suoi estimatori a vedere in lui un uomo che cerca di porsi al di là delle ideologie, mentre i suoi oppositori leggono nel suo operato una dose di ambiguità, e lo accusano spesso di inaffidabilità. Noto anche per essere alquanto prolisso, è spesso travisato anche in quanto difficilmente sintetizzabile in schemi comunicativi giornalistici contemporanei, esprime preferibilmente i suoi pensieri nelle lunghe conversazioni settimanali in onda sulle frequenze di Radio Radicale, generalmente condotte in studio dall’ex direttore Massimo Bordin, occasionalmente da Valter Vecellio o dal direttore attuale della storica emittente Paolo Martini. Tra i più longevi personaggi della scena politica (è stato deputato dal 1976 al 1992), Marco Pannella è stato uno dei protagonisti delle battaglie civili degli anni Settanta e della fase di transizione tra la prima e la seconda Repubblica. La sua azione politica lo ha portato ad essere noto, come leader politico italiano, per aver fatto costantemente ricorso ai metodi della lotta politica nonviolenta (quali scioperi della fame, disobbedienze civili, sit-in, ecc.) resi popolari dal Mahatma Gandhi (con la denominazione Satyagraha) e dal reverendo Martin Luther King. In quest’ottica, ha praticato decine di scioperi della sete e della fame, con l’intenzione di affermare la legalità o, secondo le sue parole, il “diritto alla vita e la vita del diritto”. Oltre alle cariche di deputato ed europarlamentare è stato presidente della XIII circoscrizione del Comune di Roma (Ostia), consigliere comunale a Trieste, Catania, Napoli, Teramo, Roma e L’Aquila e consigliere regionale del Lazio e dell’Abruzzo. Ha altresì operato attivamente nella vita politica italiana attraverso l’intensa applicazione dello strumento referendario, promuovendo, nel corso di tre decenni, la raccolta di quasi cinquanta milioni di firme necessarie alla promozione delle varie campagne referendarie. Nel 1977 fu anche tra i fondatori di Radio Radicale, nonché di storiche testate giornalistiche che non hanno mancato occasione di esprimersi in modo contrario al suo operato.
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